Nell’era del Crowdsourcing, dei software Open Source, di un accesso alla rete sempre più diffuso e di una consapevolezza sociale maggiore, gli orticelli privati sono da abbandonare
Anche se, storicamente, l’orticello ha avuto sempre una connotazione più o meno negativa, per tanti anni (inutile negarlo) la maggior parte di noi ha coltivato il proprio con estrema e quasi ossessiva cura. Ancora oggi gli orticelli privati sono molto diffusi e la zappa lavora bene come un tempo. I risultati di un simile operato si possono immaginare, i frutti che si raccolgono sono solo quelli che ciascun singolo terreno può produrre, come quantità e come qualità, con lo svantaggio di non arrivare mai a realizzare o conoscere qualcosa d’altro.
Oggi le cose sono comunque parecchio cambiate, e molte persone si sono accorte che l’orticello non cresce, bensì marcisce, al di là delle attenzioni che ci si possono e vogliono dedicare. Questa rivoluzione del pensiero è stata in gran parte raggiunta grazie al web e a fenomeni di massa come i Social Network, le Piattaforme Open Sourse, la nascita di nuove e specializzate figure professionali (SEO & SEM specialist, consulenti di Social Media Marketing, Web Writer, etc).
Il Crowdsourcing è un perfetto esempio di come diversi aspetti legati allo sviluppo di idee e progetti vincenti e, soprattutto, globali, possano essere distribuiti ad una comunità di persone con differenti storie e competenze, che contribuiscono in questo modo alla crescita ed al successo del progetto stesso. Un esempio per tutti è, ancora oggi, Wikipedia.
Un altro esempio di come convenga smantellare gli orticelli e aprirsi all’esterno è tutta la filosofia legata alla libera diffusione dei software, delle competenze, delle informazioni, delle notizie, etc. Tutto questo fa parte di una nuova libertà e di una maggiore consapevolezza sociale, avvicina le persone (al contrario di quanti ancora la pensano diversamente), allarga di molto gli orizzonti professionali e non solo e dona un diverso respiro ai progetti più ambiziosi come a quelli più “piccoli” ma non per questo meno interessanti.
Ecco che in questo scenario le parole chiave del nuovo business diventano: collaborazione, diffusione, condivisione, esternalizzazione, socializzazione, e chi più ne ha…
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